Italia, 2020. Commedia, 90′. Regia di Checco Zalone. Con Checco Zalone, Barbara Bouchet, Nicola Di Bari, Souleymane Sylla.
Ho visto l’anteprima di “Tolo Tolo”, il nuovo film di Checco Zalone. Non sono un critico cinematografico, quindi non scriverò una recensione, ma solo qualche impressione da libero spettatore.
M’è parso un lavoro imperfetto, ma interessante e, a suo modo, coraggioso. Alla prima prova da regista, Zalone vuole alzare l’asticella e le ambizioni. E ci dà la sua versione, al solito politicamente scorretta, del mondo attorno a noi.
Si parla molto di Africa e di migranti, ma anche della nostra solita Italia un po’ cialtrona, spaziando fra registri diversi: commedia, farsa, avventura, satira politica, dramma, musical e altro ancora.
C’è tanta carne al fuoco, anzi troppa, e alla fine si esce dalla sala un po’ confusi. Ci sono spunti, battute, citazioni che immagino faranno discutere e dividere.
“Ma fa ridere?” è la domanda che amici e conoscenti mi hanno subito posto.
Be’, si ride un po’ meno, si riflette un po’ di più. Checco si prende dei rischi, uscendo in parte dalla sua “comfort zone”, sono curioso di vedere la reazione del pubblico pagante.
E le accuse di razzismo, di cui s’era parlato a priori? Niente.
L’idea di Zalone, semmai, è quella di un mondo migliore e più accogliente. Un’utopia da sognatore. Come lui stesso si autodefinisce.