Si parla di Musica! (e non solo)

Tag: amore

Due

"Due", recensione film su L'angolo del cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini.


Francia, Lussemburgo, Belgio, 2019. Drammatico, 95′. Regia di Filippo Meneghetti. Con Barbara Sukowa, Léa Drucker.

Due donne in età avanzata vivono e si amano in gran segreto da lungo tempo. Vorrebbero scappare via, ma qualcosa d’inatteso si frappone fra loro. E comincia un altro film, più teso e drammatico. La forza dell’amore e della libertà di amare, contro tutto e tutti, è il fulcro di questa opera minimale e intensa, con due interpreti in stato di grazia. Da vedere.

“Sulle nuvole”, il film di Tommaso Paradiso

Per tre giorni al cinema, dal 26 al 28 aprile, "Sulle nuvole", il debutto alla regia di Tommaso Paradiso. Di Diego Perugini per mannaggiallamusica.it

“Che ci fai qui?” mi chiede sorpreso un vecchio collega, che conosce un po’ i miei gusti. Rispondo: “Ero curioso”.

Ed è proprio la curiosità che mi ha spinto a presentarmi di buon mattino all’anteprima di “Sulle nuvole”, il debutto da regista di Tommaso Paradiso.

Quella curiosità giornalistica che ti spinge a cercare di capire come va il mondo coi suoi nuovi miti e i suoi nuovi eroi. Anche nel pop leggero.

E, allora, sotto con Paradiso, e pazienza se le sue canzoni non mi piacciono granché, così derivative, così già sentite.

Ma, stavolta, c’è un film di mezzo, nelle sale per tre giorni, dal 26 al 28 aprile. E vediamo com’è. Già, com’è?

E’ una storia d’amore, di musica e di dipendenze.

Il protagonista (fisicamente somigliante a Paradiso) è una ex popstar in crisi nera. Un tipo così egocentrico e stronzo che vorresti subito prenderlo a calci.

Un artista un tempo famoso, che s’è fatto fregare dallo stress da successo, ha mollato tutto e ora conduce un’esistenza sul filo dell’autodistruzione.

All’apice della sfiga, cerca e trova un’ancora di salvezza presso l’ex fidanzata, sorta di musa portafortuna che però ha trattato da schifo e, giustamente, s’è rifatta una vita con tanto di marito e figli.

Il resto ve lo risparmio, per evitare spoiler agli interessati.

Funziona? Dipende. Se siete fan dell’universo “paradisiaco”, allora forse sì. Se siete alla ricerca di qualcosa di più, meglio girare al largo.

Perché lo stile è da fiction tv, così come i contenuti: un’irritante storiella da fotoromanzo, senza troppe pretese, immagino con qualche vago spunto autobiografico.

In più, troviamo un po’ di musica ad hoc, qualche slancio romantico, camei sparsi di cantanti veri (Mannoia, Morandi, Gazzelle, Pezzali…) e un finale che più ruffiano non si può.

Insomma, sono uscito dalla sala un po’ così, col classico amaro in bocca.

Te la sei andata a cercare, cosa ti aspettavi?, mi sono detto.

Giusto. E accidenti alla curiosità giornalistica.

Un disco per l’estate (vol. 2): Perturbazione e Frah Quintale

Di cosa parliamo quando parliamo d’amore. Ce lo provano a spiegare, in termini e modi assai diversi, due artisti italiani d’area indipendente: Perturbazione e Frah Quintale, protagonisti del “disco per l’estate” di questa settimana. Sempre ligi alla regola delle recensioni brevi ed essenziali, per non tediarvi troppo.

Perturbazione, “(dis)amore”, Ala Bianca Records

Vengono da Rivoli e sono in giro da una vita, con alle spalle una bella carriera fieramente indie. Veterani, quindi, che ora si cimentano con un concept-album su una storia d’amore. Una relazione come tante, di quelle che abbiamo vissuto un po’ tutti: si parte alla grande, ci si conosce, ci si ama, sorgono le prime crepe, si va in crisi, ci si allontana. E non ci si riconosce più. Capita.

I Perturbazione lo raccontano in un lungo percorso fatto di 23 canzoni: scelta ambiziosa, ma non sibillina. Perché sanno volare alto senza dimenticare il gusto di un buon ritornello o di un ritmo accattivante. Letterari senza essere spocchiosi, con sonorità pop-rock che guardano spesso agli eroi del passato, per esempio le chitarre in stile Smiths. Piccolo struggente gioiello il singolo “Io mi domando se eravamo noi”.

Recensione di "(dis)amore" dei Perturbazione e di "Banzai (Lato blu) di Frah Quintale

Frah Quintale, “Banzai (Lato blu)”, Undamento

Più semplice (apparentemente) l’approccio di Frah Quintale, rapper bresciano apertosi a suoni e stili contaminati. E anche di successo, visto il riscontro del primo lavoro solista, “Regardez Moi”, uscito tre anni fa. Ora torna con la prima parte di un doppio album, “Banzai”, che racconta le varie facce dell’amore, visto con la sensibilità dei trentenni di oggi.

Felicità e tristezza, piccoli sballi e sbalzi d’umore, poesia del quotidiano e storie di tutti i giorni. Con quella voce un po’ così, stile rapper appunto, che non disdegna falsetti soul e altre divagazioni, fra pop e moderno r’nb’. Roba da giovani, intendiamoci, ma che potrebbe incuriosire pure qualche “matusa” oltre gli “anta”. Come il sottoscritto.