di Diego Perugini

Ligabue, "Start tour", foto Jarno Iotti
Ligabue, “Start tour”, foto Jarno Iotti

Chi mi conosce almeno un po’, sa che non sono un fan di Ligabue. E, tanto meno, del suo promoter Salzano. Quindi non ho motivo di difendere né l’uno né l’altro. Al tempo stesso, però, non m’è piaciuto l’accanimento compiaciuto con cui si è dato contro al rocker di Correggio per il flop iniziale del suo tour in quel di Bari. Probabilmente, va detto, Luciano ha sbagliato qualcosa (e con lui chi ne segue sorti e carriera).

Ma tant’è, può capitare. E, come recita una famosa canzone, bisogna saper perdere. Il Liga, bontà sua, ci ha messo la faccia (pardòn, il social) e ha risposto pacatamente su Facebook, ammettendo il passo falso. E, onestamente, non poteva fare altrimenti. A seguire un coro collettivo di “chapeau”, complimenti per la sportività e via elogiando.

Tutto giusto, per carità. Ma, a dirla tutta, non m’è piaciuto anche chi, fra la stampa che conta, prima ha fatto spallucce, ha lasciato perdere, ha fatto finta di niente. Insomma, per capirci, le notizie bisogna darle, gli scoop si deve trovarli. Invece troppo spesso, per noncuranza o quieto vivere, si tace. E si passa oltre. Poi ci si lamenta che la gente non compra più i giornali. Come diceva sora Lella: annamo bene, proprio bene.