di Diego Perugini

Piero Pelù ha pubblicato un nuovo cd, "Pugili Fragili". Un mix fra vecchi amori rock ed elettronica moderna
Piero Pelù

Ero un po’ perplesso sulla nuova svolta di Piero Pelù. Prima a Sanremo con un pezzo dedicato al nipotino, quindi un disco prodotto con Luca Chiaravalli, produttore di stampo pop elettronico. L’idea di un Pelù “nonno pop” imbolsito e ammorbidito mi spaventava. Invece è andata diversamente.

Con “Gigante” all’Ariston Piero ha fatto il rocker gigione e trascinante, insegnando a molti come si sta su un palco e come si “lavora” la platea (“scippo” della borsetta Chanel incluso). Il segreto l’ha rivelato giorni fa in conferenza stampa: “Alla mia età o ti diverti o vai a coltivare l’orto”.

E lui sembra ancora divertirsi un sacco con la musica, cercando nuove sfide. Per esempio il confronto con Chiaravalli, che è alla base del suono del cd appena uscito, “Pugili fragili”. “Io volevo fare un trio rock alla Stooges, lui una cosa molto pop. Ci siamo anche scontrati, ma alla fine abbiamo trovato un compromesso”, ha detto.

Non so come la prenderanno i vecchi fan dei Litfiba, ma il risultato, alla fine, convince. Un disco che mescola gli antichi amori rock, blues e punk del “Toro loco” con la modernità elettropop contemporanea. Sembrerebbe una contraddizione (e, in parte, lo è, come ha ammesso lo stesso Piero), ma il gioco funziona. E conferma che, se usata con discrezione e intelligenza, l’elettronica non fa male al vecchio rock e dintorni. Più o meno come è successo, non tanto tempo fa, con l’ultimo lavoro di Zucchero, “D.O.C.”.

Per Pelù, insomma, è un modo per svecchiarsi e festeggiare i suoi primi 40 anni di musica. I testi, sempre diretti e senza fronzoli, uniscono pubblico e privato, racconti intimi e lo sguardo sul mondo. Dall’amore matrimoniale alla gioia d’essere nonno, dal rispetto delle diversità alla condanna della violenza sulle donne, fino al grido d’allarme sui nostri disastri ambientali.

C’è un bel duetto con un altro “ragazzaccio” (più giovane) come Appino in “Fossi foco”, che rilancia l’anima punk ante litteram del poeta Cecco Angioleri. Ci sono il già noto duetto (virtuale) con Greta Thunberg di “Picnic all’inferno”, la torbida ballata “Nata libera” contro i femminicidi, con Pelù che entra nella testa malata di uno dei tanti (troppi) maschi fuori controllo.

Mentre “Pugili Fragili”, la canzone, ne mostra il lato più intimista, riflessione post-matrimonio sull’importanza di tener botta in un rapporto, nel bene e nel male. Più in là, a luglio, ci sarà il tour. “E lo spirito sarà punk. Non una celebrazione, ma una festa”.