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Tag: Elvis Costello

Il (gran) ritorno di Elvis Costello

E' uscito "The Boy Named If", il nuovo disco di Elvis Costello. Un (grande) ritorno alle sonorità del passato, ma con la maturità di oggi.  E testi che ragionano su moti ed emozioni della giovinezza perduta. Di Diego Perugini per mannaggiallamusica.it

Non solo Sanremo. Nel giorno in cui la stampa veniva convocata per la maratona degli ascolti (lo scorso venerdì), per fortuna c’era anche altro da fare. E da ascoltare.

In uscita c’era il nuovo di Elvis Costello, che come forse avrà intuito chi bazzica da queste parti, è uno dei miei artisti preferiti. Lo seguo da sempre, nei suoi alti e bassi, l’ho visto varie volte in concerto, ho avuto anche l’onere/onore di intervistarlo face-to-face, tanto tempo fa.

L’ho pure criticato, le poche volte che il suo iperattivismo creativo ha abbassato l’asticella della qualità. Non è il caso, per fortuna, di questo “The Boy Named If”, realizzato coi fidi Imposters (e che piacere riascoltare l’organo di Steve Nieve!), che rilancia la foga e l’irruenza degli inizi con la maturità dei tempi moderni.

Per gli appassionati è una gioia risentire ritmi e melodie familiari, evitando di cadere nella banalità del déja vu, ragionando sui moti e le emozioni della giovinezza perduta, senza farsi troppo prendere dalle morse della nostalgia.

Sono tredici storie fra passato e presente, realtà e fantasia, una sorta di racconto della linea d’ombra di ognuno di noi.

Ecco il rock anni Sessanta di “Farewell, Ok”, le sonorità (quasi) vaudeville “The Man You Love To Hate”, la ballatona romantica “Paint The Rose Blues”, le delizie jazzy di “Trick Out The Truth” (con un testo lungo, ironico e articolato, dalle citazioni assortite) per chiudere con la grande bellezza della suadente “Mr. Crescent”.

In poche parole, un disco fatto come si deve, ispirato e brillante. Anzi, pimpante.

Mette di buon umore. E di questi tempi non è poco.

I primi dischi del 2022

I primi dischi del 2022. In arrivo novità da Sick Luke, Mara Sattei e Ditonellapiaga. E dal grande Elvis Costello. Poi anche Elisa e Cremonini. Di Diego Perugini per mannaggiallamusica.it
Elvis Costello, credit Diana Krall

Confesso che di riprendere non ho troppa voglia. Perché la situazione è quel che è. E le prospettive future non proprio rosee. Ma andare avanti si deve. E quindi… eccomi qui a riparlare di musica.

Il 2022 appena iniziato fra poco comincerà a sfornare nuovi dischi. Si parte il 7 gennaio con “X2”, il primo disco di Sick Luke, produttore di culto fra rap e urban, con vari ospiti in scaletta.

Mentre il 14 usciranno i dischi di debutto di due giovani promesse della scena romana: Mara Sattei con “Universo” (prodotta da tha Supreme), e Ditonellapiaga con “Camouflage”, di cui si riparlerà in zona Sanremo (ci andrà con Rettore).

Da X Factor arriva, invece, gIANMARIA con l’ep “Fallirò”: titolo menagramo o auspicabile, a seconda dei gusti.

Per fortuna lo stesso giorno, il 14, uscirà “The Boy Named If”, nuovo lavoro dell’infaticabile Elvis Costello coi suoi Imposters: i primi due singoli, la rockeggiante “Magnificent Hurt” e la romantica ballata “Paint The Red Rose Blue”, lasciano ben sperare. Si vedrà (pardon, ascolterà).

Il 21 gennaio in uscita Il Pagante, Tancredi e il più evocativo Ludovico Einaudi, mentre per febbraio sono attesi Elisa col doppio in italiano/inglese “Ritorno al futuro” (il 18); e Cesare Cremonini con “La ragazza del futuro” (il 25).


In febbraio arriveranno pure novità da Bastille e Tears For Fears, mentre per marzo sono attesi Tommaso Paradiso, Stromae e Bryan Adams. Senza dimenticare i tanti “sanremesi” pronti a invadere (si fa per dire) il mercato.


Ci sarebbero anche un po’ di concerti, ma con la situazione in (d)evoluzione non si sa bene come finirà. Purtroppo.

“No Flag”, il ritorno di Elvis Costello

di Diego Perugini

A volte ritornano. Per fortuna. Da qualche giorno gira sul web un nuovo singolo di Elvis Costello, “No Flag”, corredato da un essenziale lyric-video. La prima volta che l’ho ascoltato m’è sembrato di andare indietro nel tempo, all’epoca in cui ho scoperto la grinta rabbiosa di quel ragazzo con gli occhialoni neri, capace però anche di deliziose carezze melodiche. Divenne subito uno dei miei artisti preferiti. E lo rimane anche ora.

Il Costello di “No Flag” è un pugno ben assestato al sistema socio-politico di oggi: la musica è scarna, tirata, parte con un po’ di elettronica e poi gira intorno a un ipnotico riff di chitarra. Roba semplice, ai confini del punk, registrata in pochi giorni solitari in Finlandia, con al centro la voce arrabbiata del nostro, stavolta per niente “crooner”.

Il testo è diretto e potente, e descrive in termini crudi e quasi da slogan il disgusto per il mondo attuale (nostri governanti inclusi). “Non ho religione, non ho filosofia/ Ho la testa piena di idee e di parole che non mi appartengono” sono le prime frasi di una “protest song” quanto mai condivisibile. Sono tempi duri, insomma, e il vecchio Elvis non le manda a dire. Dategli ascolto, merita. E per il 10 luglio in arrivo altre novità.