di Diego Perugini

Vinicio Capossela, “Ballate per uomini e bestie”

Date un ascolto all’ultimo cd di Vinicio Capossela, “Ballate per uomini e bestie”. Ma un ascolto serio, non fuggevole e distratto, tipo quando si fa jogging o si viaggia sul metrò, con cuffiette da due soldi. Perché è un album lungo e impegnativo, ricco di temi e sottotesti, colto e profondo, da affrontare magari a più riprese, per coglierne meglio riferimenti e sfumature. Vinicio ci ha messo tempo, passione, amore e tanto studio, giusto quindi dedicargli l’attenzione che merita.

E’ un disco antico e moderno al tempo stesso, che mescola sonorità arcaiche e riferimenti attualissimi. Ballate di un folk cosmopolita e trasversale, che racconta con lucida follia il nostro Medioevo contemporaneo.

Dall’andamento dylaniano (e dilaniato) di “Il povero Cristo” all’incalzante incedere di “La peste”, bruciante disanima della mancanza d’etica del web (e ti rimane in testa il riff parafrasato “Let’s tweet again”). “Il testamento del porco” ha un sapore sanguigno e popolare, con echi del vecchio De André, mentre “Ballata del carcere di Reading” (da Oscar Wilde) denuncia l’orrore della pena di morte.

Ma ci sono anche riferimenti biblici, il saccheggio della natura, John Keats, Sant’Antonio e San Francesco, lupi mannari, giraffe e, in conclusione, una lumaca a simboleggiare la forza dell’umiltà, perché “nel farsi piccolo si può accedere al grande”. Non un disco facile, ma nemmeno dissuasivo. Anzi, talvolta persino orecchiabile e trascinante nei ritmi. E, soprattutto, emozionante.

Chiaro, Capossela non cerca il facile consenso e viaggia per la sua strada fregandosene di mode e modi. Ed è giusto così. Ha dalla sua un pubblico colto e preparato o, quanto meno, ben disposto ad andare al di là dei quattro soliti accordi, delle rime cuore-amore e degli arrangiamenti tutti uguali.

E in questo mondo di informazione superficiale, volgarità diffusa e ignoranza crassa, è bello poter contare su artisti come lui. Che studiano, approfondiscono e mettono in musica. Sperando che altri raccolgano il testimone e passino parola.

P.S. Prosegue a giugno e luglio il tour di atti unici di Capossela, una serie di concerti concepiti appositamente per luoghi specifici, dando rilievo ai brani e alle tematiche del nuovo album. Qui info e date.