Stavolta nemmeno Elio e le Storie Tese riusciranno a far loro cambiare idea. Perché i Litfiba hanno deciso di chiudere per davvero, dopo 40anni e passa di rock. Lo faranno con un tour in grande stile dal titolo emblematico, “L’ultimo girone”, che girerà i club della penisola dal prossimo aprile (qui le date).
Piero e Ghigo lo annunciano con la serenità di chi da questa avventura ha avuto tanto. Si dichiarano “felici, appagati, senza rimpianti”. E chiudono perché “ogni cosa ha una fine” e non vogliono restare “attaccati alle poltrone come i politici”. I tempi son cambiati, insomma, e il loro l’hanno fatto.
Così davanti ai giornalisti divagano e si dilungano lasciandosi andare ai ricordi: gli inizi in una cantina, i tour sui furgoni scalcagnati, la gavetta dura, le difficoltà, i concerti in giro per il mondo, il successo, le denunce, le critiche, i litigi, le riconciliazioni. E tanto divertimento.
Rivendicano con orgoglio l’attualità di tanti temi e soggetti affrontati in tempi non sospetti, dalla difesa della diversità alla critica socio-politica. E la curiosità che ci hanno messo nella musica, tanto da non aver mai fatto “un disco uguale all’altro”.
La scaletta del loro “ultimo valzer” sarà ottima e abbondante, con una settantina di brani da cui scegliere. E ogni sera diversa per almeno un terzo dei pezzi. In più tanti ospiti, a partire dai vecchi compagni di band Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi.
Poi ognuno per la sua strada, che magari potrà incrociarsi ancora. Mai più Litfiba, però. “Ma la nostra musica rimarrà sempre”, spiegano. E, forse, va bene così.