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Cattiva coscienza

"Cattiva coscienza", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Italia, 2023. Commedia, 110′. Regia di Davide Minnella. Con Francesco Scianna, Filippo Scicchitano, Matilde Gioli, Beatrice Grannò, Giovanni Esposito, Alessandro Benvenuti, Gianfranco Gallo.

Giovane avvocato dalla vita regolare e un matrimonio in vista, manda tutto in malora e si rimette in gioco. La sua “coscienza” cercherà di riportarlo sulla retta via, con complicazioni varie e assortite. Commedia dai risvolti fantastici, ricca di ritmo e colpi di scena, che riflette su libero arbitrio e dintorni con tono leggero. Attori nella parte e visione piacevole al netto di qualche ingenuità e di un finale un po’ tirato via. C’è pure un cameo del cantautore Motta.

Los colonos

"Los colonos", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Cile, Argentina, Danimarca, 2023. Drammatico, 97′. Regia di Felipe Gálvez. Con Camilo Arancibia, Mark Stanley, Benjamín Westfall.

Inizi del XX secolo, fra Cile e Argentina: tre uomini si mettono in viaggio nella Terra del Fuoco per conto di un ricco latifondista. Lo scopo è mettere al sicuro la sua terra, ma sarà strage di indigeni locali. Trama classica e ambientazione originale per un western sui generis di denuncia, fra splendidi paesaggi e disumana brutalità. Interessante. Potrebbe diventare un piccolo cult.

Martha Wainwright al Castello Sforzesco

Martha Wainwright al Castello Sforzesco. Pochi ma buoni al concerto milanese dell'artista canadese. In scaletta originali e cover di rango. La recensione di Diego Perugini per mannaggiallamusica.it

E’ un’artista di culto. E, come tale, non richiama folle oceaniche ai concerti.

Però mi ha fatto un po’ male vedere solo poche decine di spettatori per Martha Wainwright, unica data italiana, al Castello Sforzesco di Milano per la consueta rassegna estiva.

Come se, ne parlavo a fine serata col valido collega Marziano, da noi il mercato del live si fosse polarizzato: o eventi da stadio o situazioni di nicchia. Con la classica via di mezzo a rischio estinzione.

Ma è un discorso lungo e articolato, che magari faremo in altra occasione.

Intanto i pochi ma buoni presenti si sono goduti una serata per certi versi memorabile.

Perché la cantautrice canadese (preceduta dal breve set della brava Roberta Di Lorenzo) ha una voce super, capace di impressionanti saliscendi emotivi e pirotecnici virtuosismi.

E perché ha dalla sua un repertorio di spessore, sia negli originali che nelle cover, reinterpretate con bravura e sensibilità.

E’ un concerto da piccolo club, molto teatrale: lei avvolta in un comodo vestitino bianco increspato, con chitarra acustica a tracolla e una piccola ma efficace band di supporto (tastiere, basso e batteria).

Si capisce che ama parlare e raccontarsi in tutte le sue sfaccettature. Così instaura subito un dialogo con l’esigua ma attenta platea.

Descrive la sua giornata milanese, il giro in centro, il Duomo, l’incontro con alcuni fan, la carta di credito che non funziona e non le permette di pagare il pranzo. E la bellezza del Castello Sforzesco illuminato per bene.

Entrando più nel personale parla della diversità dell’innamorarsi da giovani e da meno giovani, ma anche della sofferenza autobiografica di un divorzio.

Pian piano snocciola le sue canzoni, vecchie e nuove,“Love Will Be Reborn”, “Bleeding All Over You”, “Getting Older”, “Report Card”, “Body and Soul“ (e che vocalizzi nel finale!) con quel mix fra rock, folk, pop e canzone d’autore.

Con l’accompagnamento di sole tastiere omaggia la sua grande famiglia musicale. Ed è un momento fra i più toccanti.

“Dinner at Eight”, riflessione sul rapporto padre-figlio, è del fratello Rufus. La malinconica (e bellissima) “Tell My Sister” ricorda la mamma Kate McGarrigle (il papà, per chi non lo sapesse, è Loudon Wainwright III).

Verso la fine arrivano altre due cover, molto diverse, ma entrambe assai struggenti: “Take It with Me” di Tom Waits e “Dis, quand reviendras-tu?” di Barbara, con riminiscenze della “chanson” transalpina.

Serata per palati fini, gli assenti per una volta hanno avuto davvero torto.

Beckett

Beckett, recensione film thriller su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Italia, Brasile, 2021. Drammatico, 108′. Regia di Ferdinando Cito Filomarino. Con John David Washington, Alicia Vikander, Boyd Holbrook. Su RaiPlay.

Un uomo in vacanza in Grecia con la fidanzata incappa in un grave incidente d’auto. Da lì comincerà una lunga serie di guai. Movimentato thriller a sfondo politico, che parte e prosegue bene ma si perde in un finale eccessivo e improbabile. Comunque non malaccio.

Non così vicino

"Non così vicino", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Svezia, USA, 2022. Commedia, 126′. Regia di Marc Forster. Con Tom Hanks, Rachel Keller, Manuel Garcia-Rulfo.

Un burbero di mezza età, provato dal dolore per la scomparsa della moglie, ritrova gradualmente la voglia di vivere nell’incontro-scontro con una famigliola nuova arrivata nel quartiere. Commedia drammatico/sentimentale vecchio stile che riflette sulle solitudini e il potere della solidarietà, con un pizzico di critica sociale. Tom Hanks primattore.

Son

"Son", recensione film horror su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Irlanda, 2021. Horror, 98′. Regia di Ivan Kavanagh. Con Emile Hirsch, Andi Matichak, Luke David Blumm. 

Madre dal passato oscuro e costellato di traumi cerca di salvare il figlioletto da una setta che vorrebbe rapirlo. Ma il ragazzino, strada facendo, mostra pure una strana e sconvolgente malattia. Sarà mica possessione demoniaca? Horror conturbante, con colpi di scena, verità nascoste, tensione sotterranea e botte di terrore. Argomento non proprio originalissimo, ma svolto con una certa personalità. Per i patiti del genere, una gradevole sorpresa.

Brad’s Status

"Brad's Status", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

USA, 2017. Commedia. 101′ Regia di Mike White. Con Ben Stiller, Luke Wilson, Michael Sheen. Su Prime Video.

Cinquantenne in crisi, soffre per la sua vita “normale” e invidia gli amici del college che hanno fatto fortuna. Un viaggio col figlio alla ricerca dell’università giusta sarà l’occasione buona per fare il punto sul loro rapporto. E cercare di risolvere i propri dilemmi esistenziali. Commedia riflessiva con un efficace Ben Stiller in un ruolo più serio del solito. A parte la voce fuori campo un po’ invasiva, un film interessante sulle contraddizioni e i condizionamenti a cui ci porta la nostra società. A scapito dei veri valori.

After Love

"After Love", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Gran Bretagna, 2020. Drammatico. 89′. Regia di Aleem Khan. Con Joanna Scanlan, Nasser Memarzia, Nathalie Richard. Su Prime Video.

Alla morte del marito, una donna inglese (convertitasi all’Islam per amore) scopre che il suo diletto aveva un’altra donna e un figlio adolescente in Francia, al di là delle scogliere di Dover. Con un sotterfugio cercherà di capire le dinamiche e i motivi di quella scelta. Fra commedia e dramma, un film che lavora sulle diverse psicologie, con interessanti spunti sociali, religiosi e culturali. Notevole la protagonista, che si cala in un contesto così difficile da accettare. Ne esce quasi un thriller dei sentimenti. Intrigante e intelligente.

Siccità

"Siccità", , recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Italia, 2021. Commedia, 124′. Regia di Paolo Virzì. Con Monica Bellucci, Emanuela Fanelli, Elena Lietti, Vinicio Marchioni, Valerio Mastandrea. Su Prime Video.

In una Roma futuribile, calda, sporca e (come da titolo) povera d’acqua, sfilano e si incrociano le esistenze di tante persone, tutte col loro pesante fardello di problemi e casini. Vivono, si sbattono e soffrono alla ricerca di un ipotetico riscatto. Finché ancora la pioggia cadrà. Virzì la butta sulla commedia drammatica nonché distopica, con un ricco cast e una serie di intrecci non sempre facili da seguire. Fra richiami al recente passato (la pandemia) e uno sguardo pietoso sulla nostra umanità allo sbando, ne esce un’opera ambiziosa seppur non originalissima. E riuscita a metà.

The Lodge

"The Lodge", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Gran Bretagna, 2019. Thriller, 100′. Regia di Severin Fiala, Veronika Franz. Con Riley Keough, Jaeden Martell, Lia McHugh, Alicia Silverstone. Su Prime Video.

Una donna dal passato pesante si ritrova a governare in una casa di montagna i due figli adolescenti del futuro marito, orfani della madre suicida. Situazione non proprio facilissima che, come è facile immaginare, degenererà. Tra thriller e horror, un film lento e angosciante, fra sogno, realtà, malattia, religione, simboli e suggestioni assortite. Critica entusiasta. Io, lo confesso, mi sono un po’ annoiato. Ma la parte finale, colpo di scena incluso, merita.

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