Si parla di Musica! (e non solo)

Mese: Gennaio 2021 (Pagina 1 di 2)

Arctic

USA, 2018, Drammatico, 110′. Regia di Joe Penna. Con Mads Mikkelsen. Su Raiplay

Immaginate di trovarvi dispersi nell’Artico dopo un incidente aereo, lontani chissà quanto dalla civiltà, e di dovervela cavare da soli. E’ quanto capita al protagonista del nostro film, un tipo assai tosto che non si perde d’animo e lotterà contro insidie di vario genere per riportare a casa la pelle. Classica storia di sopravvivenza in un abbagliante scenario di neve e ghiaccio, con dialoghi praticamente azzerati, una regia scarna (quasi documentaristica) e ritmi lenti. Eppure la tensione c’è, eccome. Ed è impossibile non fare il tifo per Mads Mikkelsen, calatosi alla perfezione nel ruolo, attore peraltro già apprezzato in altre occasioni, come nel conturbante “Il sospetto”.

Ornella Vanoni è…”Unica” (ma per davvero)

A 86 anni Ornella Vanoni torna con un nuovo disco di inediti, "Unica". Un lavoro raffinato con tante firme d'autore. E la sua voce. Unica.
Ornella Vanoni, “Unica” (copertina)

Lo dico subito: Ornella Vanoni non è esattamente la mia “cup of tea”. Nel senso che non rientra fra i miei ascolti preferiti. Questione di gusti, preferenze, formazione.

Però di fronte a questa 86enne (coetanea di mia mamma) così pimpante ed entusiasta, non posso che inchinarmi. Una “grande anziana” che ancora s’interessa di politica e ci si incazza pure per l’insipienza di chi ci comanda (lei li chiama “non politici”). Una ex super-lettrice ora appassionata di attualissime serie tv, da “La regina degli scacchi” a “Tiny Pretty Things” sino a “The Undoing”.

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The Invitation

USA, 2015, Thriller, 100 minuti. Regia di Karyn Kusama. Con Tammy Blanchard. Su Amazon Prime Video

L’invito del titolo è rivolto a un uomo provato dalla vita e da un grave lutto, che riluttante si presenta con la nuova compagna nella lussuosa villetta della ex moglie. Qui ritrova i vecchi amici e l’ex consorte felicemente (?) riaccasata. Si capisce subito che l’atmosfera non è delle migliori e che qualcosa di brutto accadrà. Essendo un thriller, meglio non andare oltre nelle spiegazioni, e godersi (per chi ama il genere) un crescendo di tensione, sospetti, dolore e angoscia fino al dirompente finale. Il tutto con qualche sottotesto di riflessione, dalla difficoltà di elaborare il lutto al fanatismo tanto diffuso nella società Usa (e non solo). Niente male.

Samuel, una “brigatabianca” contro lo stress da pandemia

Esce "Brigatabianca", il nuovo album solista di Samuel, voce dei Subsonica. Un disco eclettico e positivo, contro la tristezza da pandemia.
Samuel, copertina di “Brigatabianca”

La pandemia, si sa, è una brutta bestia. E ci ha costretto a cambiare modo di vivere, lavorare, pensare. Un po’ quello che è capitato anche a Samuel, il cantante dei Subsonica. Doveva andare in tour col gruppo per l’anniversario di “Microchip Emozionale”, poi è successo quel che sappiamo.

Allora in primavera s’è chiuso in studio (il suo Golfo Mistico) e ha lavorato a un disco, “Brigatabianca”, che deve il titolo al gruppone di amici musicisti coinvolti strada facendo.

Un disco anche ricco di collaborazioni, Colapesce, Ensi, Fulminacci, Willie Peyote, Johnny Marsiglia, Roy Paci e vari produttori assortiti. Esce oggi e merita un ascolto. Samuel canta bene, come al solito, ha una di quelle voci facilmente riconoscibili e accattivanti di per sé.

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Dov’è la tua casa

Spagna, 2020, Thriller, 103′. Regia di David Pastor, Àlex Pastor.
Con Javier Gutiérrez. Su Netflix

Gli spagnoli ci sanno sempre più fare in ambito thriller e dintorni. Lo conferma “Dov’è la tua casa?”, che gioca abilmente con le ossessioni e le problematiche dei tempi moderni, dalla crisi del mondo del lavoro e le relative difficoltà nel reinventarsi, agli agi e ai lussi che fanno tanto status symbol. Proprio qui si snoda la vicenda di un uomo allo sbando che non vuole perdere i propri privilegi, simboleggiati in un appartamento d’alto rango in quel di Barcellona. Anzi, farà di tutto e di più per riprenderseli, imboccando una china di rara perversione. Ci riuscirà? Ovviamente, no spoiler. Basti dire che il film ha una sua tensione strisciante e un crescendo che coinvolge, con la marcia in più di un protagonista come Javier Gutierrez. Perfetto nel descrivere la metamorfosi di un uomo e la sua caduta nell’abisso.

Addio Phil Spector

E' morto Phil Spector, leggendario produttore americano. Inventore del Wall of Sound che ha ispirato migliaia di musicisti. Un genio dalla vita spericolata.
Phil Spector

Il suo nome dirà poco o nulla ai giovani d’oggi, irretiti dalle “prodezze” dei vari Takagi & Ketra. Eppure Phil Spector, scomparso ieri, è stato uno dei più mirabili creatori di suoni e atmosfere della storia del rock.

Come avrete già letto e sentito, la sua creatura più famosa è quel “wall of sound”, un “muro del suono” creato in studio capace di dare un senso di grandiosità orchestrale alle canzoni, un tocco magico, qualcosa di quasi celestiale, se mi passate l’iperbole.

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Sound of metal

USA, 2019, Drammatico, 140′. Regia di Darius Marder. Con Riz Ahmed. Su Amazon Prime Video

E’ un film strano, quasi un mix fra fiction e documentario. Racconta la storia di un batterista di un duo metal (la cantante è anche la sua compagna) che, d’improvviso, si ritrova sordo e deve reinventare la propria vita. Il dramma del protagonista, un ex tossicodipendente di buon cuore, viene analizzato senza sconti e senza patetismi, frugando fra le sue paturnie e le sue speranze di riscatto. Alla fine, a trionfare, sarà una più serena accettazione della vita con le sue svolte e i suoi cambiamenti. Il tutto narrato in modo scarno, diretto e coinvolgente. Una piacevole sorpresa.

Antebellum

USA, 2020, Horror, 106′. Regia di Gerard Bush, Christopher Renz. Con Janelle Monáe. Su Amazon Prime Video

La classificazione “horror” è un po’ ingannevole per “Antebellum”, a meno che non s’intenda l'”orrore” del persistere nella nostra società di mali atavici come il razzismo. Intorno a tutto ciò ruota questo inconsueto film, una sorta di social-thriller con sfumature da fantascienza (ma neanche troppo), che mescola passato e presente. Il consiglio è di approcciarsi alla visione sapendo poco o nulla della trama, per lasciarsi sorprendere dagli eventi e dalla crescente tensione. Al netto di certe incongruenze, è un lavoro tosto e avvincente, che non disdegna di lanciare messaggi e denunciare soprusi. Di ieri e di oggi.

p.s. e c’è anche la cantante Janelle Monáe come protagonista

L’ultima ora

Francia, 2018, Thriller, 94′. Regia di Sébastien Marnier. Con Laurent Lafitte. Su Amazon Prime Video

Ecco un film inquietante, che racconta in forma di thriller psicologico il disagio delle nuove generazioni di fronte al mondo che si sta autodistruggendo. Lo scenario è una scuola d’elite francese, con al centro un gruppo di ragazzi superdotati. Teenager geniali, strani e irritanti, odiati dagli altri compagni di scuola e in qualche modo temuti dal corpo insegnante. Ma un supplente testardo cercherà di intercettarne e capirne le intenzioni. Il tutto in un crescendo di disturbante tensione, fra citazioni kafkiane e piccoli indizi disseminati, fino alla catarsi (?) finale.

“Sylvie’s Love”, una storia d’amore sotto le stelle del jazz

Se avete voglia di una bella botta di romanticismo, condita da un’innaffiata di buon vecchio jazz, allora mettetevi tranquilli davanti al piccolo (ahimè) schermo e godetevi le due orette di “Sylvie’s Love”, disponibile su Amazon Prime Video.

Una storia d’amore, innanzitutto, appassionato e contrastato, con toni anche da melodramma, ma assolutamente coinvolgente, a patto di stare al gioco. Una storia di emancipazione, femminile e non solo, con protagonisti quasi tutti di colore.

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