Domani inizierà un altro festival di Sanremo. L’ennesimo. E io, per l’ennesima volta, non ci andrò. Non per snobismo, perché come si dice a Milano, “el laurà l’è el laurà”, il lavoro è il lavoro, e non bisogna mai sputarci sopra.
Non ci andrò perché non c’è un giornale che mi paghi vitto e alloggio, condizione indispensabile per non rimetterci di tasca propria, visti gli esigui compensi elargiti dalla stragrande maggioranza degli editori.
Ma non ne faccio una malattia, anzi, a dirla tutta, andare al festival non mi è mai piaciuto molto. Per vari motivi. Se avete voglia di conoscerli, potete leggervi un mio pezzo di qualche anno fa, sempre su questo piccolo blog. Basta cliccare sul link…et voilà.
Tornando a Sanremo 2022, come ogni anno, me lo vedrò. Magari non tutto o non sempre, perché l’idea di fare le ore piccole ogni sera non mi entusiasma. Io, poi, sono di mio un tipo un po’ minimale, quindi figuratevi se mi può piacere quel format elefantiaco, dove ci sta di tutto e di più, dall’orgia di sponsor agli (inutili) ospiti speciali, con tutto il profluvio di salamelecchi e siparietti a ruota.
E, poi, la musica e il cast. Troppi cantanti, 25. E nessuno che mi scaldi realmente il cuore. Almeno sulla carta, perché le canzoni non le ho ancora ascoltate. L’impressione è che sarà un fritto misto di stili, generi e generazioni. Per piacere un po’ a tutti. O a nessuno.
Quindi, seguirò il festival con distacco e solo un po’ di curiosità, sperando in qualche raro sussulto d’emozione. Mi incuriosiscono grandi vecchi come Morandi e Ranieri, le provocazioni di Ditonellapiaga con Rettore, un emergente di lusso come Rkomi, la strana coppia Mahmood-Blanco.
Ascolterò con più attenzione La Rappresentante di Lista, che l’anno scorso fecero bella figura e ho apprezzato anche in concerto (leggi qui). E, poi, un rapper sui generis, cioè colto e maturo, come Dargen D’Amico, fino a Giovanni Truppi, cantautore vecchio stile con barlumi di poetica sincera qua e là. E, forse, Elisa, che anni fa con “Luce” mi piacque parecchio (ma i tempi sono cambiati e, temo, pure lei).
Tutto il resto, probabilmente, sarà noia. Fino a notte fonda.
Ma, come diceva il sommo poeta del pop, lo scopriremo solo vivendo.