FOTO LIVE MYM TOUR – ph Silvia Cingano

Che ci abbia ripreso gusto?

Sono tornato al Carroponte, in una sera di una strana estate, dove non fa caldo ma anzi un golfino di cotone aiuta a stare meglio. Ci sono andato per curiosità. Perché non avevo mai visto in concerto La Rappresentante di Lista.

Conoscevo già questa atipica “queer pop band” (parole loro), che gioca con la commistione di stili e generi, rivendicando libertà assoluta. Di suoni, di scelte, di identità.

A loro modo icone della comunità LGBT e dintorni, richiamano nello spazio post-industriale di Sesto San Giovanni un pubblico eterogeneo, colorato e festoso. E giovane assai. Tutti vogliosi di ballare, cantare e far casino, non fosse che per le ferree misure di sicurezza anti-Covid.

Spiace, ma tocca star zitti e buoni. E “mascherati”.

Sul palco, per questo “My Mamma Tour”, la strana coppia Veronica e Dario si presenta con band al seguito. E l’impatto ne guadagna. In un’ora e mezzo ecco un mini-show a tutti gli effetti, pur senza grandi schermi ed effetti speciali. Ma con abiti glam, ballerine e coreografie, giochi di luce, ritmo spedito. Persino un piccolo omaggio a Raffaella Carrà.

Come far spettacolo con intelligenza, insomma.

Aiutati dal fatto di avere una front-woman di magnetica presenza e, soprattutto, dalla voce potente e prodigiosa, una specie di Arisa in salsa “indie” con un pizzico di Carmen Consoli, se mi passate gli arditi paragoni.

Ma il tutto sarebbe inutile (o quasi) se non ci fossero le canzoni. E, invece, no. Ci sono, eccome. Anche qui senza limiti e confini, fra elettropop, rock, dance, cantautorato, ballate.

Racconti di vita e di emozioni, come nel ritornello avvincente del piccolo vecchio classico “Maledetta tenerezza”, nel recitativo resiliente di “Resistere” o nell’impeto esistenziale di “Amare”, portata con successo all’ultimo Sanremo e accolta dal boato più sincero.

Fino alla danza liberatoria dell’ultimo singolo “Vita”, inno contemporaneo a una felicità sempre più difficile. Sempre più necessaria. Bravi.

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