Si parla di Musica! (e non solo)

Mese: Marzo 2022 (Pagina 1 di 2)

Diabolik

Italia, 2021. Thriller, 133′. Regia di Antonio Manetti, Marco Manetti. Con Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea.

Discusso e discutibile, il film su Diabolik, mito per molti di noi nati negli anni Sessanta, è curioso e intrigante. Viaggia lento e senza fretta, per poi arrivare al dunque con la giusta gradualità. La ricostruzione vintage è suggestiva e straniante, i personaggi funzionano. A partire da Eva Kant (Miriam Leone), forse la vera protagonista, femminile e femminista. L’ho visto con piacere, lasciandomi cullare dai ricordi dei vecchi giornaletti.

Elisa va in tour. E lotta per l’ambiente

A maggio partirà il "Back to the future live tour" di Elisa, all'insegna della sostenibilità ambientale. Si parte dall'Arena di Verona, poi in tutta Italia. Di Diego Perugini per mannaggiallamusica.it

Da sempre Elisa è attenta alle tematiche ambientali. L’ha mostrato nei testi delle canzoni e nello stile di vita.

Per esempio in passato ha fatto stampare i dischi su carta riciclata ed eliminato le bottiglie di plastica dai tour per il suo team.

Ma stavolta tenta il salto di qualità. E con il “Back to the Future Live Tour” prova a dare un senso più concreto al termine sostenibilità per i concerti.

Ci riuscirà? Difficile dirlo, ma l’intento è lodevole.

In pratica saranno una trentina abbondante di appuntamenti in tutta Italia, in luoghi di particolare valore naturale e paesaggistico, pensati sulla base di un protocollo per un basso impatto ambientale.

Si cercherà, in poche parole, di inquinare il meno possibile. Per esempio, se prima per il tour si usavano anche sette Tir pieni di attrezzature, stavolta ne basterà uno solo, cercando di utilizzare il materiale locale. E via dicendo.

Parallelamente ci sarà un progetto per la messa a dimora di alberi in diverse aree e una forte campagna di sensibilizzazione del pubblico sull’argomento “green”.

Si parte il 28, 30 e 31 maggio dall’Arena di Verona per “Heroes Festival”, quest’anno incentrato sulla lotta al cambiamento climatico. Ospiti Marracash, Rkomi, Elodie e altri.

E da giugno via al tour vero e proprio, sino a fine settembre (qui le date).

“Come persona mi sento in dovere di fare questo, per il mondo e la natura – ha spiegato Elisa in conferenza stampa – Non mi fermerò qui. Credo sia solo l’inizio. Spero di essere una goccia che assieme ad altre formerà un mare”.
Come darle torto?

The French Dispatch

"The French Dispatch" di Wes Anderson.  Recensione su L'angolo del cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini.

Germania, USA, 2020. Commedia, 107′. Regia di Wes Anderson. Con Benicio Del Toro, Adrien Brody, Tilda Swinton, Léa Seydoux, Frances McDormand. 

Il regista cult di “I Tenenbaum” e altre delizie, stavolta sforna un bizzarro film a episodi legati da un esile filo giornalistico (sono articoli contenuti in una fittizia rivista francese). Il che pare poco più di un pretesto per dar sfogo al suo talento visivo da fuoriclasse, assecondato da un cast importante. Ogni immagine è un quadro, una gioia per gli occhi.  Ma, alla lunga, il troppo stroppia. E annoia. Lasciando l’impressione di un esercizio di stile alquanto stucchevole.  

Cry Macho – Ritorno a casa

"Cry Macho – Ritorno a casa", di e con Clint Eastwood.  Recensione film su L'angolo del cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini.

USA, 2021. Drammatico, 104′. Regia di Clint Eastwood. Con Clint Eastwood, Eduardo Minett. 

Il vecchio Clint va in missione in Messico per riportare negli States un adolescente in pericolo. Niente action mozzafiato, ma una commedia western on the road che con toni lievi parla (anche) del tempo che passa, di nostalgia, di confronto con le nuove generazioni e testimoni da passare. Un Eastwood più romantico e leggero, ma non banale. Molto bravo anche il galletto Macho.

Lamb

In arrivo nelle sale il 31 marzo, "Lamb", horror fantasy islandese di culto. La visione in anteprima di Diego Perugini per mannaggiallamusica.it

Uscirà il 31 marzo (qui l’elenco delle sale), ma è già stato premiato al festival di Cannes per la sua originalità. E, in effetti, questo “Lamb”, visto in anteprima, è davvero un film particolare.

Un horror-fantasy sui generis, senza splatter e salti sulla sedia, ma dall’atmosfera conturbante e inquietante. Protagonisti sono una coppia senza figli (molto brava ed espressiva la diva Noomi Rapace), il loro border collie e un vasto gregge di pecore.

Vivono in una fattoria isolata in Islanda, circondati da una natura totalizzante, e conducono una vita silenziosa e un po’ triste. Fino alla nascita di un agnellino speciale, che cambierà per sempre le loro esistenze.

E non racconto di più per evitare spiacevoli spoiler.

Il film procede lento, con pochi dialoghi e pochi personaggi, e un’efficace colonna sonora. Le spiegazioni sono ridotte all’osso e molto è lasciato all’immaginazione degli spettatori.

Eppure (o, forse, proprio per questo) la tensione scorre sottile e sotterranea, sino al finale rivelatore.

In mezzo vari sottotesti, dalle leggende del folklore locale al rapporto fra uomo e animali, sino al desiderio e alla difficoltà dell’essere genitori. Interpretazioni tutte che il regista Valdimar Jóhannsson, al suo esordio, demanda a chi guarda.

Un’opera intrigante e pure disturbante, non a caso già circondata da un’aura di cult. Meritata.

18 regali

"18 regali", recensione film su L'angolo del cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini. Su RaiPlay

Italia, 2020. Drammatico,115′. Regia di Francesco Amato. Con Vittoria Puccini, Benedetta Porcaroli, Edoardo Leo. Su RaiPlay

Storia di un impossibile (?) rapporto madre-figlia, fra dramma sentimentale e virate soprannaturali. Un ibrido a rischio, almeno sulla carta, ma che si regge grazie a buone sceneggiatura/regia e attori nella parte. Ne risulta un film nel suo genere anche avvincente e commovente. Ma da evitare accuratamente se siete irriducibili cinici o già in vena malinconica/tristanzuola.

Tiromancino live!

Tiromancino live! Federico Zampaglione arriva al Lirico di Milano col tour di "Ho cambiato tante case". La recensione di Diego Perugini per mannaggiallamusica.it

Già mi era piaciuto (e molto) “Ho cambiato tante case”, l’ultimo album dei Tiromancino (qui trovate il perché, se interessa).

E, quindi, m’è parsa cosa buona e giusta non perdere il passaggio milanese di Zampaglione & Co, anche per vedere il vecchio glorioso teatro Lirico, rimesso a nuovo e tirato a lucido dopo lunghi anni d’abbandono e giustamente intitolato a Giorgio Gaber. Una bella sede, un ritorno gradito. Bene così.

E bene così pure per il cantautore romano, che ha messo in piedi un recital caldo e coinvolgente, senza fronzoli ed effetti speciali, dove si racconta nelle sue tante sfumature di uomo e di artista. Dimostrando, en passant, di avere un canzoniere pop importante. Forse un po’ sottovalutato.

Parte da solo in acustico, con l’inseparabile chitarra e il brano che dà il titolo al nuovo disco, sorta di manifesto di un viaggio esistenziale fra pensieri e parole. Molto autobiografico.

Poi arriva la band che regala arrangiamenti più corposi a classici come “La descrizione di un attimo”, a vivaci tinte country, e “Per me è importante” e “I giorni migliori”, venate di blues.

Zampaglione parla, racconta, si confessa. E canta con voce più calda e matura, concedendosi ripetuti assoli alla sei corde, quasi sempre in chiave blues.

In platea c’è il padre ultraottantenne, complice di tante canzoni, a cui dedica la toccante “Eccoci papà”. Sfilano tante storie d’amore, passate e presenti, ma anche riflessioni sull’importanza delle piccole gioie del quotidiano e della necessità di lasciare un mondo più giusto e pulito alle nuove generazioni.

A un certo punto, le luci si abbassano e il palco diventa una sorta di salotto di casa, con i musicisti seduti a semicerchio a ricreare l’atmosfera spontanea delle jam fra amici con un pugno di pezzi in acustico, fra cui il singolo “Domenica”.

Ma non finisce lì. In questo concerto generoso e intenso, che sfiora e supera le due ore, c’è di tutto e di più: la battistiana “Piccoli miracoli” e l’orecchiabile “Cerotti”, scritta con Gazzelle, tema del film “Morrison”.

I ricordi degli amici che non ci sono più, da Franco Califano a Lucio Dalla, una cover pacifista dei Dire Straits (“Brothers in Arms”, ma la lezione di Knopfler aleggia su diversi brani in scaletta) e il finale in crescendo con “Due destini”.

Si chiude in bellezza con la promessa di ritrovarsi presto. Magari senza mascherine e senza guerre.

Speriamo.

p.s. il tour continua, qui date e aggiornamenti

In ricordo di Timmy Thomas (e della sua hit pacifista)

E' scomparso Timmy Thomas, autore di "Why Can't We Live Together". Una hit pacifista del 1972, ancora tristemente attuale. Il ricordo di Diego Perugini per mannaggiallamusica.it

In questi frenetici giorni la notizia della scomparsa di Timmy Thomas è passata un po’ in sordina.

Non che fosse chissà quale popstar, ma il 77enne artista americano ha scritto almeno una canzone entrata nella storia. E, ahimè, clamorosamente attuale.

Alzi la mano chi non ha mai ascoltato, almeno una volta, “Why Can’t We Live Together”?

Uscì nel 1972 e divenne una hit un po’ dappertutto, inclusa la nostra Italia. All’epoca io ero poco più di un bambino, ma quel pezzo mi colpì.

L’organo in evidenza, la voce sofferta e ispirata, un ipnotico ritmo percussivo sullo sfondo. Una melodia semplice per una canzone minimale, ma che ti colpiva al cuore. Con delle parole elementari a raccontare una voglia di pace e amore, contro l’abominio della guerra.

Ieri era il Vietnam, ora quel che sappiamo.

Comprai quel 45 giri e ancora oggi lo conservo fra i ricordi in vinile, con la copertina sgualcita e i solchi un po’ acciaccati dai tanti ascolti.

Nel tempo in tanti l’hanno rifatta, le cover più centrate restano quelle di Stevie Winwood e Sade.

“Niente più guerra, solo un po’ di pace. Perché non possiamo vivere insieme?” si chiedeva il giovane Timmy. Una domanda ancora inevasa. Purtroppo.

I Rolling Stones a San Siro!

E' ufficiale. I Rolling Stones arriveranno allo stadio San Siro di Milano il 21 giugno col loro "Sixty" Tour. Biglietti disponibili a breve. Di Diego Perugini per mannaggiallamusica.it

Mi rendo conto che questo blog sta diventando un po’ old fashion. E parla per lo più di artisti non proprio giovanissimi, mentre forse, per opportunità di click, dovrebbe occuparsi dei vari Bresh, Blanco, Lauro e via dicendo.

Ma siccome al cuor (e pure alle orecchie) non si comanda, eccomi invece a raccontare del nuovo tour dei Rolling Stones, dal titolo inequivocabile, “Sixty”.

Sessanta, come gli anni di carriera della band, che del nucleo originale mantiene solo la storica coppia Mick Jagger e Keith Richards. Più l’arruffato Ron Wood, entrato nel gruppo nei ‘70.

Il tour partirà il primo giugno da Madrid e arriverà il 21 a San Siro, Milano. Ancora si sa poco dei dettagli, se non che ci saranno la solita scaletta pirotecnica e piena di classici e un palco imponente, con un innovativo sistema di luci e visual design.

Per l’occasione è stata creata una nuova versione della iconica lingua dal pluripremiato designer britannico Mark Norton.

I biglietti saranno in vendita da venerdì su ticketone, ticketmaster, vivaticket e nei tanti punti autorizzati. Ancora non si conoscono i prezzi.

I “vecchiacci”, insomma, stanno per tornare. E converrà non mancare all’appuntamento.

Perché, come diceva quel tale, “It’s only rock’n’roll, but I like it”.

La promessa dell’alba

"La promessa dell'alba", recensione film su L'angolo del cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini. Su RaiPlay.

Francia, 2017. Drammatico, 130′. Regia di Eric Barbier. Con Charlotte Gainsbourg, Pierre Niney. Su RaiPlay

Storia vera e avventurosa dello scrittore Romain Gary e, soprattutto, del suo strettissimo rapporto con la madre. Ne esce un racconto pieno di vita, sentimenti e ideali, attraverso gli anni e i tanti accadimenti storici (guerra inclusa). Brava, come sempre, la Gainsbourg. E il film, pur non ambendo allo status di capolavoro, si lascia vedere con piacere.

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