Si parla di Musica! (e non solo)

Mese: Marzo 2021

Colapesce & Dimartino, i “miracolati” di Sanremo

Sanremo non serve più? Chiedetelo a Colapesce & Dimartino. La loro "Musica Leggerissima" è già un successo. E un probabile tormentone estivo.
Colapesce & Dimartino a Sanremo 2021

Hai voglia di dire che Sanremo è roba vecchia e non serve più. Chiedetelo a Colapesce & Dimartino, i “miracolati” dell’ultima edizione targata Amadeus. Prima di salire sul palco per il grande pubblico erano degli illustri sconosciuti, mentre ora tutti li cercano e tutti li vogliono.

Un po’ quello che era capitato, lo scorso anno, con Diodato e la sua “Fai Rumore”. Lui, però, aveva vinto, loro sono arrivati quarti. A dirla tutta, i nostri “eroi per caso” potevano anche piazzarsi meglio, penalizzati da una presenza scenica modesta e da performance vocali non esaltanti. Ma tant’è.

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“Via dei Matti n°O”. Con Bollani un po’ di (vera) musica in tv

Da lunedì a venerdì su RaiTre, alle 20.20, c'è "Via dei Matti n. 0". Un programma breve e leggero, con Stefano Bollani gran cerimoniere. Ed è già cult.

E’ in onda da appena una settimana, ma è già un piccolo grande cult per gli appassionati di musica (e non solo). “Via dei Matti n° O” lo trovate su RaiTre dal lunedì al venerdì, alle 20.20.

Un orario improbo, schiacciato dalla concorrenza dei vari tg. Ma se, per una mezz’oretta, volete distrarvi dal solito cumulo di brutte notizie, eccovi un programma lieve e sorridente, divulgativo ma non spocchioso.

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The Vigil

USA, 2019. Horror, durata 88’. Regia di Keith Thomas. Con Dave Davis. Su Amazon Prime Video.

Se vi piacciono le storie di horror e dintorni, date una chance a questo “The Vigil”, che declina in chiave ritual-religiosa il tema del dolore e dei sensi di colpa. L’ambientazione è inusuale, la comunità ebraica e i suoi canoni, lo svolgimento tutto in un interno (la veglia di un morto in una casa), fra inquietudine in crescendo, allucinazioni, atmosfere claustrofobiche, fantasmi maligni e una discreta tensione.

Sanremo 2021, vincono i Maneskin. Ma è un festival da dimenticare

I Maneskin vincono Sanremo 2021 con "Zitti e buoni". Ma è stato un festival da dimenticare. E vi spiego perché.
I Maneskin vincono Sanremo 2021

Stavolta non ce l’ho fatta. E nelle ultime due serate-fiume ho gettato la spugna in anticipo. Perché Sanremo sarà pure Sanremo, ma quando è troppo è troppo. E svegliarsi la mattina senza sapere il risultato, poi, è curioso, anzi strano per uno che i vari festival se li è visti sempre fino alla fine.

Ma, stavolta, è diverso. Come diverso è tutto ‘sto Sanremo 2021. “Tanto vince Ermal Meta”, mi sono detto, e quindi vai sereno sotto le coperte. Poi la mattina, dopo colazione, accendi il pc e leggi dei Maneskin vincitori. E ci rimani un po’ così.

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Sanremo 2021, cover a go-go. E vince (ancora) Ermal Meta

Uno dei momenti migliori della serata delle cover di Sanremo 2021. L'esibizione di La Rappresentante di Lista con Rettore in "Splendido splendente"
La Rappresentante di Lista con Rettore

Si è finito tardi, molto tardi. Ma era tutto previsto. Intorno alle due di notte si sono spente le luci sulla serata delle cover di Sanremo 2021, come prevedibile un mix di alti e basi, fra riletture intelligenti e altre evitabili. Perché una cover fatta bene è impresa difficile, soprattutto quando affronti pezzi classici, intoccabili.

C’è il rischio di scimmiottare l’originale senza aggiungerci nulla o al contrario, per usare una fine metafora, farla fuori dal vaso, stravolgendo e rovinando un capolavoro. Insomma, un delicato gioco di equilibri.

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Sanremo 2021, Ermal Meta vola in testa (ci resterà?)

Sanremo 2021. Alla fine della seconda serata Ermal Meta vola in testa alla classifica provvisoria con “Un milione di cose da dirti”
Ermal Meta, in testa alla classifica provvisoria con “Un milione di cose da dirti”

E’ stata una serata triste. E anche il telecomando, stavolta, non mi è stato di gran conforto. Da una parte l’inesorabile maratona del Sanremo 2021, che si è spinta sino all’1.35 circa (cit.). Dall’altra le paturnie per la mia compagine rossonera, salvatasi a rotta di collo da una imbarazzante sconfitta casalinga con l’Udinese.

Zapping imprescindibile, comunque, diviso fra il cercare di capire i perché della crisi milanista e il senso delle scelte di Amadeus & Co. Per cadere ogni tanto, sfiniti dallo sforzo immane, nelle braccia di Morfeo.

Ma qui si parla di musica (o, quantomeno, ci si prova), perciò eccoci a rimembrare a spizzichi e bocconi quanto visto sul palco dell’Ariston.

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Sanremo 2021. Per fortuna che c’è il telecomando

Annalisa, prima nella classifica provvisoria di Sanremo 2021
Annalisa, prima nella classifica provvisoria

Per fortuna che c’è il telecomando. Altrimenti sarebbe stata dura resistere fino all’1.30. Sanremo 2021 conferma la regola di uno spettacolo lungo, debordante, prolisso. Con troppi sketch, siparietti, intermezzi. E troppa, troppa pubblicità.

Sembrava quasi di essere su un canale Mediaset. Impossibile, allora, non fare zapping, anche solo per vedere cosa fa la Juve o conoscere le ultime novità sui vaccini.

Per questa edizione strana, senza pubblico e con applausi finti, si poteva asciugare il tutto, tagliare gli inutili orpelli e, perché no, concentrarsi solo sulle canzoni in gara.

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La cura dal benessere

USA, 2017. Drammatico, durata 146′. Regia di Gore Verbinski. Con Dane DeHaan. Su Amazon Prime Video

Chi lo dice che le cure termali fanno bene? Potreste cambiare idea dopo questo film gotico e visionario, ai confini dell’horror, ambientato in una “spa” svizzera dai risvolti inquietanti. Girato da un virtuoso della regia e denso di citazioni da cinefili, “La cura dal benessere” guarda a tanti modelli del passato e li rielabora in chiave moderna, fra l’ossessione del lavoro e del profitto a ogni costo e le smanie salutiste del nostro tempo. Oltre due ore di incubi striscianti e piccoli grandi colpi di scena, sino al liberatorio finale. Ovviamente, top secret.

Sanremo 2021: si parte!

Colapesce & Dimartino, favoriti per i bookmaker

Sì, lo vedrò anche stavolta. Perché “Sanremo è Sanremo” e, in un modo o nell’altro, mi incuriosisce sempre. Sia da semplice spettatore che da addetto ai lavori. Quest’anno, poi, sarà qualcosa di diverso. Ma per davvero.

Per i motivi che tutti sappiamo, non ci sarà pubblico in sala né il solito circo di eventi collaterali. Sarà, quindi, interessante vedere che spettacolo si sono inventati Amadeus & Co. E come gli artisti reagiranno alla nuova situazione.

Quanto all’opportunità o meno di fare il festival in questi tempi di crisi pandemica, si sono già espressi in tanti, troppi: io forse avrei saltato un giro, ma i grossi interessi economici (e non solo) in campo hanno prevalso sul buon senso. The show must go on, insomma. E incrociamo le dita.

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