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Mese: Ottobre 2023 (Pagina 1 di 2)

Forza maggiore

"Forza maggiore", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Svezia, Francia, 2014. Drammatico, 120′. Regia di Ruben Östlund. Con Johannes Bah Kuhnke, Lisa Loven Kongsli. Su Prime Video.

Coppia svedese (con figli) in vacanza sulle nevi transalpine va in crisi dopo un episodio di egoismo del marito. Sarà l’occasione per riflettere e trovare una soluzione per salvare la baracca. Fra dramma e commedia, uno strano film psicologico, dal ritmo un po’ lento e con squarci fra ironia e surrealtà. Fa pensare. Premiato al tempo al festival di Cannes.

65: Fuga dalla Terra

"65: Fuga dalla Terra", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

USA, 2023. Fantascienza, 93′. Regia di Scott Beck, Bryan Woods. 
Con Adam Driver, Chloe Coleman, Ariana Greenblatt. Su Prime Video.

Un astronauta accetta un lungo viaggio spaziale per trovare i soldi per la figlioletta malata. Ma capiterà sul pianeta sbagliato, una Terra preistorica con dinosauri e bestiacce a go-go. Assieme a una ragazzina dell’equipaggio tenterà di venirne fuori. Fantascienza di serie B, con effetti da Jurassic Park dei poveri. Che ci stia a fare lì il bravo Adam Driver è abbastanza incomprensibile.

Weekend con L’angolo del Cinefilo

Una scena tratta dal film thriller "Run". Mini-recensione su L'Angolo del Cinefilo del blog mannaggiallamusica.it di Diego Perugini
Una scena tratta dal film thriller “Run”

Torna a grande richiesta (si fa per dire) l’appuntamento con “L’angolo del Cinefilo” del mio blog. Con tante mini-segnalazioni per godersi una buona serata in streaming o in sala, decidete voi.

Tranquilli, non vi ammorberò (per ora) con l’ennesima recensione dell’ultimo Scorsese, ma vi parlerò del buon thriller “Run“, del più impegnativo “Il buco in testa“, di un Ken Loach d’annata e della commedia transalpina “Il meglio deve ancora venire“.

Sì, in archivio trovate pure “Barbie” ed “Oppenheimer“, ma rigorosamente in poche righe. Come sempre.

Buona lettura, buona visione e buon weekend!

Speak No Evil

Danimarca, Olanda, 2022. Thriller, 97′. Regia di Christian Tafdrup. Con Morten Burian, Sidsel Siem Koch, Fedja van Huêt, Karina Smulders. Su Prime Video.

Due famigliole, una danese e una olandese, si incontrano in vacanza e fanno amicizia. Al rientro, una invita l’altra nel suo cottage. E cominceranno i guai. Thriller ai confini dell’horror, con una tensione crescente al limite della sopportabilità. E un finale tosto davvero, che lascia aperti molti interrogativi sulla natura umana e le convenzioni del nostro vivere. Un film disturbante e inquietante, sconsigliato agli animi più sensibili.

Marilyn ha gli occhi neri

"Marilyn ha gli occhi neri", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Italia, 2021. Commedia, 110′. Regia di Simone Godano. Con Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi. Su RaiPlay.

Incontro-scontro fra due tipi problematici in un centro diurno di riabilitazione. Leone instabile e bugiarda, Accorsi rabbioso e pieno di tic. Insieme troveranno la strada giusta. Commedia sulla diversità con toni lievi, bravi attori e uno svolgimento ai confini (e oltre) dell’improbabile. Comunque, funziona abbastanza.

Run

"Run", recensione film thriller su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

USA, 2020. Drammatico, 99′. Regia di Aneesh Chaganty. Con Sarah Paulson, Kiera Allen.

Ragazzina disabile viene assistita da mamma premurosa. Forse troppo premurosa. Seguiranno sviluppi drammatici. Non vado oltre nella trama per non rovinare le (relative) sorprese di questo thriller, poco originale nei contenuti ma ben dosato nella tensione e nei colpi di scena. Bene anche gli attori. Nel suo genere, non male.

House of Gucci

"House of Gucci", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

USA, 2021​. Drammatico​, 164’​. Regia di Ridley Scott​. Con Con Lady Gaga, Adam Driver, Jared Leto, Al Pacino​, Jeremy Irons. Su RaiPlay.

Tre ore circa per raccontare la saga della famiglia Gucci, con un cast importante, un regista doc e una ricca colonna sonora. Una storia di intrighi e tradimenti, riscatto sociale e voglia di potere, restituita in una chiave non troppo lontana dalle soap televisive. Alla fine si lascia vedere tutto d’un fiato. Ed è già un buon risultato.

Il buco in testa

"Il buco in testa", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Italia, 2020. Drammatico, 95′. Regia di Antonio Capuano. Con Teresa Saponangelo, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva. Su RaiPlay.

Una donna vive col metaforico “buco in testa” del dolore per la morte del padre durante gli anni di piombo. Ribelle e incazzosa, si dimena in un’esistenza complicata in quel di Torre del Greco. Fin quando andrà a Milano per conoscere l’assassino del padre, tornato in libertà, e cercare di trovare pace. Film impegnato e impegnativo, dai toni cupi e dolenti. Ma con guizzi di vitalità grazie all’intensa prova della protagonista. 

I “tormentoni autunnali” di Davide Van De Sfroos

E' uscito "Manoglia", il nuovo album di Davide Van De Sfroos. Un disco acustico ricco di "tormentoni autunnali". Da oggi l'instore tour, il 29 febbraio il live agli Arcimboldi di Milano.
DVDS, foto di Alessio Pizzicanella

E’ un disco un po’ diverso da quel che passa oggi il convento. E anche per questo (per ora) non andrà sulle piattaforme di streaming.

Una scelta controcorrente, ma del resto Davide Van De Sfroos non è di quelli che seguono l’onda, tutt’altro.

“E’ un modo per ridare dignità a supporti che si credevano morti. E, poi, il mio pubblico è fatto di gente che vuole qualcosa di fisico in mano”, spiega a proposito di “Manoglia”, il suo nuovo album.

Un lavoro intimista e riflessivo, “pieno di tormentoni autunnali”, un po’ in dialetto e un po’ no, con tante canzoni scritte in differenti momenti, lasciate in un “cassetto mentale” e ora finalmente portate alla luce.

I suoni sono per lo più acustici, fra country, folk e jazz, con divagazioni prog e un pizzico di etnica.

Tutto più sussurrato e minimale, tanto che qualcuno l’ha già definito il suo “Nebraska”.

“Una scelta necessaria. E così l’ascoltatore potrà entrare maggiormente nei testi, senza la distrazione di arrangiamenti invadenti”, aggiunge.

Già, i testi.

Davide parla di sé, dei suoi ricordi, della sua visione del mondo, dei suoi luoghi del cuore.

Come la “Manoglia” del titolo, pianta secolare nella piazza di Azzano, testimone di tanti fatti, belli e brutti.

Non indugia sulla nostalgia, anche se la società di oggi non gli piace.

Dopo la pandemia, ecco le nuove guerre. Ma anche la superficialità e la cattiveria dietro i social (vedi l’ironia finale sui tiktoker in “Forsi”, virata in chiave jazz).

“Mi rifugio così nelle valli, nei boschi e nelle osterie a parlare con gli ottantenni. E confesso che talvolta non riesco a rispondere alle domande dei miei figli. I giovani di oggi sono degli eroi, che devono tirare la carretta di un mondo danneggiato da noi adulti”, racconta.

Un ripiegamento interiore che, però, non è cieca rassegnazione. Van De Sfroos guarda comunque avanti e in questi tempi di incertezza prova a ripartire.

“Crisalide”, pianistica e poetica, parla di evoluzione e di elevazione, staccandosi dalla sofferenze quotidiane. “El Giuvanonn”, invece, scende in terra e ci ricorda l’importanza di scavare nelle nostre radici, di fermarsi per ricordare.

Per arrivare a “El Mekanik”, uno dei pezzi migliori in scaletta, denso di riferimenti a certa psichedelia anni 60. Qui ritrae la figura di chi, magari bastonato dalla vita, trasforma il suo rancore in positività e diventa di conforto per gli altri.

Uno sguardo di speranza, un’ancora di salvezza per chi, nonostante tutto, ci crede ancora. Bene così.

p.s. Da oggi parte l’instore tour. Il primo appuntamento live, invece, sarà il 29 febbraio 2024 agli Arcimboldi di Milano.

Un bacio appassionato

"Un bacio appassionato", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Gran Bretagna, 2004​. Commedia, 104’​. Regia di Ken Loach​. Con Atta Yaqub, Eva Birthistle, Shabana Bakhsh, Gerard Kelly​. Su RaiPlay.

Il grande Ken Loach stavolta racconta la storia di un amore interrazziale, lui pakistano e lei irlandese. E mostra come barriere e pregiudizi non siano da una sola parte. Commedia realistica ricca di spunti sociali, meno drammatica di altre opere del regista inglese. Forse non il suo miglior film né il più originale, ma comunque avvincente e di buon livello.

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