Vasco Rossi ha promesso nuova musica per l’inizio del prossimo anno, ma intanto per i fan è in arrivo il 27 novembre un succoso cofanetto. Protagonista è “Colpa d’Alfredo”, il suo terzo album, che compie 40anni e viene ripubblicato debitamente rimasterizzato da Sony Music Legacy.
Non è il miglior album di Vasco, ma è comunque un momento importante nella sua carriera, una sorta di ponte verso il rock da stadio che verrà. Vi ritroviamo suoni più duri e immediati, il chitarrista Solieri in pianta stabile e testi più diretti e cattivelli.
La nuova versione esce con la vera copertina, quella che Vasco avrebbe voluto: lui in primo piano con occhio nero e volto tumefatto, foto (di Mauro Balletti) invece relegata sul retro nel disco del 1980. Questione di autocensura? Probabile.
Così come il primo singolo: doveva essere “Colpa d’Alfredo”, ma quell’incipit destinato a fama imperitura (“Ho perso un’altra occasione buona stasera/ è andata a casa con il negro, la troia!”) fu giudicato un po’ troppo spinto e si virò sulla più innocua “Non l’hai mica capito”. Vasco, per altro, non ha mai rinnegato la frase, riportandola al contesto goliardico e autoironico dell’epoca.
E’ il disco anche di una toccante ballata pianoforte e voce, “Anima fragile”, un culto per i fan, racconto autobiografico della rinuncia a un amore per “colpa” della musica.
Quella canzone viene riproposta oggi con un suggestivo videoclip d’animazione che racconta di seconde occasioni e di quelle connessioni fra le persone così importanti nella vita di tutti. Oggi ancor più di ieri.
L’album esce in tre versioni: la più lussuosa e ambita è il cofanetto che include cd, vinile, 45 giri, gadgets e un libro del giornalista Marco Mangiarotti coi racconti dello stesso Vasco e le testimonianze dei musicisti.
Classica strenna natalizia, a 85 euro circa. Per chi se lo può permettere. Altrimenti le più semplici edizioni in cd e vinile.