Non solo Sanremo. E per fortuna. Il gennaio musicale offre anche altre occasioni di svago al di là dei mille e uno incontri promozionali pre-festival.
Qualche sera fa, per esempio, in un localino meneghino (il Gattò di via Castel Morrone) c’è stata la presentazione di “Per gli amici”, disco postumo del grande Ivan Graziani, uscito per la storica etichetta Numero Uno.
Un artista sempre un po’ sottovalutato, che giustamente la famiglia, nello specifico la moglie Anna e i figli Tommaso e Filippo, tiene a ricordare.
In questa dimensione raccolta, fra calici di Cerasuolo, pallotte al sugo e arrosticini (in onore delle radici abruzzesi del Nostro), si è parlato di Ivan e del suo carattere bizzoso ma autentico, di un talento importante (non solo nella musica, ma anche nel disegno) e, soprattutto, delle nuove canzoni venute alla luce.
Otto e non di più, disperse in maniera disordinata in provini su cassette, che la moderna tecnologia ha permesso di recuperare. Ma niente intelligenza artificiale e simili diavolerie, giura Filippo, produttore.
Per capirci: i brani erano già arrangiati e strutturati, quindi sono stati riversati dai vecchi nastri e digitalizzati. Infine, Filippo ci ha messo un po’ del suo in studio, per sistemare al meglio il tutto.
Sono canzoni scritte in libertà e senza vincoli, che per un motivo o per l’altro non sono finite in qualche album. Databili tra la metà degli anni 80 e i primi 90, anche se Ivan non ha lasciato indicazioni precise al proposito.
Filippo, dopo qualche chiacchiera, ne ha fatte ascoltare un paio alla chitarra acustica con la sua voce che ricorda in modo impressionante quella di papà.
Ed è stata una bella emozione.
Del resto l’avevo già sentito anni fa in un teatrino di periferia rifare i classici di Ivan con commovente partecipazione e aderenza.
Il “nuovo” disco è, come si usa dire, breve ma intenso. Neanche mezz’ora di musica, con brani intorno ai tre minuti di durata, a volte anche meno.
Si parte con “Una donna”, ironica ballata rock sulle sbandate d’amore, quindi “La rabbia” intimista e delicata, con riferimento esplicito al carattere del figlio Filippo.
“L’italianina” è una cantilena folk dalla dolcissima melodia e un testo a più livelli di lettura. “La canzone dei marinai”, dedicata agli amici pescatori di Marotta e anticipata in una versione diversa da Colapesce Dimartino, parla di lontananza e nostalgia. Ed è un altro “lento” struggente alla Graziani, dal bel crescendo emotivo.
In “Tv” prevale la vena sarcastica sui tanti “mostri” del piccolo schermo, mentre “Miley” è un ritratto al femminile, fra blues e sensualità.
“Ti sorprenderò” riflette in chiave rock sui cambiamenti della vita, con solo di chitarra in evidenza. “Per gli amici” chiude il cerchio con una sorta di piccolo testamento, fra autobiografia e autocitazioni.
Filippo annuncia che questo sarà l’unico album postumo di inediti di Ivan, perché in archivio non ci sono altri provini decenti su cui lavorare.
Quindi, teniamocelo stretto.
Ci saranno anche delle presentazioni con mini-live acustico nelle librerie Feltrinelli: il 29 a Rimini e, a febbraio, il 6 a Roma, il 7 a Firenze e il 12 a Milano.
E, per chi volesse approfondire , è disponibile un podcast curato da Niccolò Agliardi dal titolo “IO, LUPO. PER GLI AMICI, Ivan Graziani”, un ritratto inedito dell’artista con ospiti vari.