I concerti in streaming sono una delle tante stranezze con cui abbiamo dovuto fare i conti in questo nefasto 2020. Un fenomeno che ha diviso pubblico e addetti ai lavori, fra entusiasti dell’ultima ora e critici irriducibili. Il dibattito è aperto, le posizioni difficilmente conciliabili.
La verità, come spesso accade, credo stia nel mezzo. Innanzitutto penso non ci sia una persona sana di mente che preferirebbe un live virtuale a uno in presenza, ma l’emergenza pandemica ha creato la necessità di trovare altre strade. Il live-streaming è una di queste.
Un’esperienza diversa, che per evidenti motivi non ha senso paragonare al concerto fisico. E nemmeno lo sostituirà, ma semmai in futuro lo affiancherà con progetti particolari e ad hoc. Ne potremmo discutere a lungo e, forse, prima o poi lo faremo.
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