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Mese: Aprile 2023 (Pagina 1 di 3)

Drive My Car

"Drive My Car", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Un uomo, regista e autore teatrale, dopo un fatto drammatico (che occupa la lunga anteprima del film) accetta di produrre lo “Zio Vanja” di Cechov in una città lontana da casa. Si metterà a confronto con gli altri attori e, soprattutto, con una giovane autista con cui condividerà dolori e segreti. Fino a ritrovare la voglia di rimettersi in gioco. Da un racconto di Haruki Murakami ecco un’opera lenta e suggestiva, malinconica e dolente, che sfiora le tre ore. Se si accetta la sfida, se ne verrà ricambiati.

“Solo fiori”. Ce li porta Paolo Benvegnù

E' uscito "Solo fiori" di Paolo Benvegnù. Un ep di 5 brani sul tema dell'amore. Live al concertone romano del primo maggio. Poi in tour.
Paolo Benvegnù, foto di MauroTalamonti

E’ un disco un po’ diverso dal solito. Cinque pezzi facili (ma non troppo) firmati Paolo Benvegnù, cantautore di culto già leader della rock-band Scisma nei lontani anni ‘90.

L’artista milanese, trasferitosi a Perugia per amore, in “Solo fiori” (ep che anticipa un album in uscita a fine 2023) ci racconta proprio l’importanza dei sentimenti, una delle rare ancore di salvezza in questo mondo infame.

Già il titolo inquadra la tematica: “Parte dalla constatazione di una mia pochezza. La difficoltà di avere anche solo una piccola intuizione quotidiana, senza secondi fini. Come donare un fiore, solo un fiore a chi si ama” spiega.

Il concetto si dilata quindi in queste canzoni spesso ariose e orecchiabili, pop nel senso migliore del termine.

“Italia pornografica”, per esempio, vanta una melodia coinvolgente e raffinata, che ricorda vagamente certe cose di Samuele Bersani.

Con un testo sarcastico e pungente sul nostro Belpaese, che sta sprecando il suo grande potenziale d’amore scivolando in una spirale di malcostume, cinismo e ignoranza.

“Una stupida invettiva”, sintetizza l’autore con autoironia, che sullo sfondo di suadenti sonorità ci descrive una desolante realtà.

Gli altri quattro pezzi virano su riflessioni più intimiste, con un linguaggio poetico ma non ermetico, dal sorprendente duetto con Malika Ayane su “Non esiste altro” al ritmo più acceso, in odor di new wave, di “Our Love Song”.

L’idea di fondo è quella di un amore visto come sentimento sovversivo, rivoluzionario, antistorico.

“Bisogna amarsi e amare. Buttarsi fiduciosi negli altri” suggerisce Benvegnù, auspicando una sorta di recupero dell’ingenuità e della spontaneità infantile.

Un’idea forse utopistica, ma totalmente condivisibile.

Il primo maggio lo vedremo sul palco del concertone romano, quindi il 6 maggio all’Auditorium Parco Della Musica di Roma e il 12 alla Santeria Toscana 31 di Milano (biglietti qui).

Villetta con ospiti

"Villetta con ospiti", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Italia, 2020. Commedia 88′. Regia di Ivano De Matteo. Con Marco Giallini, Michela Cescon, Massimiliano Gallo, Erika Blanc. Su RaiPlay.

Commedia noir ambientata nel nostro Nordest, fra ricchi parvenu, poliziotti corrotti, immigrati incazzosi, tradimenti, traffici e veleni di provincia. Un fatto di sangue porterà lo scompiglio nell’amorale tran tran. Storia già vista e svolgimento un po’ faticoso, soprattutto nella parte più drammatica. Ma gli attori sono bravi e reggono la (cigolante) baracca. 

Empire of Light

"Empire of Light", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Gran Bretagna, USA, 2022.  Sentimentale, 119′. Regia di Sam Mendes. Con Olivia Colman, Colin Firth, Toby Jones, Micheal Ward.

Siamo nell’Inghilterra anni ’80, epoca di Thatcher, skinheads, rigurgiti razziali e tensioni sociali. Un giovane nero di belle speranze e una donna bianca di mezz’età con turbe psichiche si incontrano sul posto di lavoro, una grande sala cinematografica un po’ in disarmo. Si capiscono, si piacciono e si amano. Contro tutto e tutti. Dramma ben diretto e magnificamente interpretato dalla Colman, con una colonna sonora attenta e precisa. Tanti i temi trattati, ma emerge prepotente l’amore per il vecchio cinema coi suoi riti e il suo potere (quasi) taumaturgico. Da vedere. 

Candyman

"Candyman", recensione film horror su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

USA, 2021. Horror, 91′. Regia di Nia DaCosta. Con Yahya Abdul-Mateen II, Tony Todd, Nathan Stewart-Jarrett. Su RaiPlay.

Rilettura del personaggio creato da Clive Barker, con sceneggiatura del regista cult Jordan Peele. Il che si traduce in una forte politicizzazione a tinte black, contro razzismo e violenza della polizia. Al centro un pittore in crisi d’ispirazione, che proprio nella storia di Candyman troverà nuova linfa e nuovo vigore. Horror di vendetta e di tensione, inquietante sin anche nei titoli di testa e di coda, dall’animazione stilizzata.

“Ti amo come un pazzo”. E Mina ritorna

E' uscito da qualche giorno "Ti amo come un pazzo", il nuovo disco di Mina. C'è il duetto con Blanco e una bella cover di Cammariere.

Forse non tutti sanno che le presentazioni dei dischi di Mina seguono da anni lo stesso copione.

Lei non c’è, ovviamente. Al suo posto troviamo il sempre garbato figlio (e produttore) Massimiliano Pani che ci ripete senza soluzione di continuità quanto mamma sia unica, geniale, talentuosa. In pratica, una fuoriclasse assoluta.

Che ascolta tutto il materiale che le arriva nel suo “buen retiro” elvetico e poi sceglie d’istinto e di esclusiva testa sua.

Che canta spesso alla “buona la prima” e che, nonostante sia assente da una vita da palchi e tv, rimane un mito per generazioni diverse. Anche le più recenti. E amen.

Da qualche giorno, poi, possiamo ascoltarla in un nuovo lavoro, “Ti amo come un pazzo”, a quattro anni di distanza dal disco con Ivano Fossati.

Una dozzina di canzoni sul tema amoroso nelle sue miriadi di sfaccettature, con richiami al feuiletton o, per dirla all’italiana, ai fotoromanzi d’antan, stile “Grand Hotel” e “Bolero”, che le nostre mamme divoravano avidamente.

Album vecchio stile, elegante e raffinato, se non fosse per il pezzo con Blanco, “Un briciolo di allegria”, una sorta di aggancio all’attualità più in voga.

Una ballata moderna, che pare stia piacendo ai più. Ma io, da buon boomer, quando sento la voce del giovane bresciano così indulgente con l’autotune, non posso che andare oltre. Non fa per me. E mi perdoni la somma Mina.

La preferisco, per esempio, in “Don Salvatò”, lettera a Dio scritta in napoletano da Enzo Avitabile.

O nella metafora circense di “Zum Pa Pa”, fra atmosfere felliniane e scampoli di esistenzialismo.

Ma, al di là di certe romanticherie, un divertissement e qualche déjà vu, mi viene da applaudirla soprattutto nella sua versione di “Tutto quello che un uomo” di Sergio Cammariere.

Grande canzone, questa sì, d’alto e altro livello, jazzata e suadente, che l’ultraottantenne tigre di Cremona canta da par sua. Tanto che ci vien da dirle: Brava! Brava! Brava!

Ma già lo sapevamo. Ce lo aveva detto Pani, no?

Beckett

Beckett, recensione film thriller su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Italia, Brasile, 2021. Drammatico, 108′. Regia di Ferdinando Cito Filomarino. Con John David Washington, Alicia Vikander, Boyd Holbrook. Su RaiPlay.

Un uomo in vacanza in Grecia con la fidanzata incappa in un grave incidente d’auto. Da lì comincerà una lunga serie di guai. Movimentato thriller a sfondo politico, che parte e prosegue bene ma si perde in un finale eccessivo e improbabile. Comunque non malaccio.

Tomb Raider

"Tomb Raider", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

USA, 2018. Azione, 118′. Regia di Roar Uthaug. Con Alicia Vikander, Daniel Wu, Walton Goggins.

Nuova versione della storia dell’eroina del famoso videogioco. Non c’è più la diva Jolie, al suo posto una pimpante Alicia Wikander. La storia mescola azione, mistero, legami di sangue e tanta avventura, lasciando un finale aperto ad altre puntate. Se vi piace il genere, accomodatevi. Perché ritmo e tensione non mancano. E ci si diverte abbastanza.

Non così vicino

"Non così vicino", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Svezia, USA, 2022. Commedia, 126′. Regia di Marc Forster. Con Tom Hanks, Rachel Keller, Manuel Garcia-Rulfo.

Un burbero di mezza età, provato dal dolore per la scomparsa della moglie, ritrova gradualmente la voglia di vivere nell’incontro-scontro con una famigliola nuova arrivata nel quartiere. Commedia drammatico/sentimentale vecchio stile che riflette sulle solitudini e il potere della solidarietà, con un pizzico di critica sociale. Tom Hanks primattore.

Il grande giorno

"Il grande giorno", recensione film su L'Angolo del Cinefilo per mannaggiallamusica.it, il blog di Diego Perugini

Italia, 2022. Commedia, 103′. Regia di Massimo Venier. Con Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti.

Il “grande giorno” del titolo è quello del matrimonio fra i figli di due amici/soci di un mobilificio dell’hinterland milanese. Un evento magniloquente in cui verranno a galla rancori, rimpianti, tradimenti e problematiche varie. Storia già vista, ma trattata con garbo dal famoso trio, sul filo di una divertente commedia non priva di momenti malinconici. Finale agrodolce, comunque speranzoso.

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