E’ una mosca bianca nel pittoresco mondo del pop.
Perché Niccolò Fabi non si fa vedere troppo in giro, non cazzeggia sui social, fa pochi tour e pubblica dischi solo quando ne sente il bisogno.
Un intellettuale che parla (e scrive) in modo forbito, dilungandosi e partendo per la tangente a ogni piè sospinto. Uno un po’ snob, verrebbe da dire, se non fosse per i tocchi di ironia (e autoironia) che piazza qua e là nelle sue elucubrazioni.
“Non a caso mi chiamano il dottor Divago” spiega sorridendo.
Ma veniamo al dunque: venerdì 2 dicembre esce “Meno per meno”, un lavoro che mescola sei vecchi pezzi riletti con nuova sensibilità assieme a un poker di inediti.
Punto di partenza il concerto all’Arena di Verona con orchestra dello scorso 2 ottobre, che ha regalato grandi emozioni agli astanti e tanta voglia di continuare l’esperienza al cantautore romano.
Ed eccole qui, queste canzoni, come sempre giocate su tinte tenui e atmosfere riflessive, con la tipica vena malinconica di Fabi. Un’introspezione spesso dolente, ma dalla valenza catartica, che si spera alla fine porti al sorriso.
Gli inediti sono di livello, dall’autobiografia nascosta di “Di aratro e di arena” ai quesiti esistenziali di “Al di fuori dell’amore”, fra scelte di vita, spaesamento generale e superficialità da social.
Sino ai riferimenti post-lockdown di “L’uomo che rimane al buio”, sulla paura della libertà, e al difficile mestiere del rimettersi in gioco di “Andare oltre”.
Il tutto con un linguaggio ricercato, arrangiamenti raffinati e concetti che vanno al di là del semplice racconto. Poche canzoni ma buone, insomma.
Anche perché, ammette Fabi, “Le canzoni nascono soprattutto in gioventù, da sensazioni vissute per la prima volta. La creatività scema col passare degli anni. Ed è più difficile scrivere da anziani”.
Il che significa, per un inguaribile perfezionista come lui, “pubblicare qualcosa solo se mi gratifica completamente”.
Per un album totalmente di inediti, per capirci, ci sarà da aspettare.
“E’ faticoso. E oggi il formato stesso di album sembra non più necessario. L’ascolto è frammentario, la fruizione della musica va oltre il disco”.
Perciò inutile anticipare i tempi. Intanto dal primo dicembre incontrerà i fan nei club e nelle librerie Feltrinelli d’Italia.
E l’anno prossimo, fra aprile e maggio, si esibirà nei teatri per la prima volta con l’Orchestra Notturna Clandestina del Maestro Enrico Melozzi.