Per i tanti cuori beatlesiani ( incluso il mio), c’è sempre qualche sorpresina in agguato. Stavolta in arrivo, il 14 giugno, c’è “One Hand Clapping”, ovvero un vecchio e rinomato bootleg degli Wings, che fra poco uscirà in versione ufficiale con varie aggiunte.
Roba d’altri tempi, agosto 1974.
Mentre il gioiello “Band on the Run” vola ai piani alti delle classifiche, Paul con la sua rinnovata band entra negli studi di Abbey Road per le riprese di un documentario e la registrazione di un album in studio dal vivo, che non uscirono mai ufficialmente nella loro interezza.
Se volete farvene un’idea, basta andare su YouTube. Dove avrete il piacere di vedere un McCartney giovane e pimpante, che affronta a voce piena capolavori come “Maybe I’m Amazed”.
Accanto a lui la moglie Linda e i chitarristi Danny Laine e Jimmy McCulloch. Tutta gente che (ahimè) non c’è più.
All’epoca io ero un ragazzino affamato di Beatles e dintorni, che seguiva con attenzione i lavori solisti dei quattro, con spiccata predilezione per Macca.
E mi dispiacevo per i commenti non proprio lusinghieri della critica sul repertorio degli Wings. Troppo leggero, facile, sdolcinato? Troppe “silly love songs”? Forse. Però a me piaceva. E piace tuttora.
Ma tant’è, andiamo oltre.
Il “One Hand Clapping” targato 2024 uscirà in vari formati e conterrà rivisitazioni live di tanti successi degli Wings: “Live and Let Die”, “Band on the Run”, “Jet”, “My Love”.
Ma anche riletture di classici dei Beatles: “Let It Be”, “The Long and Winding Road” e “Lady Madonna”.
E, ciliegina sulla torta, curiose cover come “Baby Face”, standard jazz con Paul al piano. E molto altro ancora.
Alcuni pezzi sono già stati pubblicati su lavori ufficiali di Macca, altri saranno piccole grandi rivelazioni. Attendo con curiosità, per esempio, la versione dal vivo di “Tomorrow”, delizioso pop tratto dal bistrattato “Wild Life”. E via così.